mercoledì 9 gennaio 2013

Ci risiamo

Se n'è andato un altro anno. Un altro anno in cui qui ho scritto poco, un altro anno in cui ovviamente almeno la metà di tutti i buoni propositi sono andati dove volevano loro. L'altra metà di fatti, hanno dichiarato un duemila12 importante che ha battezzato la mia vita a tempo indeterminato qui a Milano e lontana dagli infradito, fatta eccezione per una parentesi estiva in un villaggio di cui non ricordo il nome, in una terra di cui non ricordo il nome da cui si evince che lì, sono stato proprio bene. Il 2012 ha raccontato di cotte e di crude, di bionde e di brune, andate e sperdute, di super innamorate e cretine imbambolate, di allucinazioni variegate e sparizioni ingiustificate. Faccio una pausa che sono finito in un tunnel di rime pericoloso. Difatto l'amore nel 2012 mi ha raccontato un sacco di bugie, mettiamola così. Quello che più è preoccupante, è che io gli credo talmente tanto all'amore, da scambiarlo troppo spesso per un calesse di seconda mano, che alla fine a parte il conto dal fioraio, lascia le spine e basta. Ma sono fiducioso e non perchè la D'Urso dice che tanto poi esce il sole (viviamo a milano e si sà che è una cazzata); fiducioso perchè la vita è fatta di fasi e di momenti ed io probabilmente sto mettendo a fuoco ancora dell'altro per esser pronto a vivere la mia Dirty Dancing. Per evitare l'anno prossimo di risindacare a me stesso d'aver scritto poco e non aver mantenuto fede a nessuno dei buoni propositi, mi convinene dirlo subito: io sono pigro e scrivo poco, se non lo fossi stato avrei già pubblicato almeno due libri che nessuno avrebbe comprato (mah, se vende la D'Urso) da tenere sul comodino per togliere superficie calpestabile alla polvere. E invertiamo anche la tendenza sui propositi, pochi ma buoni. A cominciare dalle persone Ale, poche ma buone, le vogliamo intelligenti e funzionali quanto leali e sincere: altrimenti per me è no. Anche con le donne Baldi, ma bastaaa con sti cazzo di fiorellini e bigliettini e messaggini e filmettini e i perchè non scrive, fatti invitare a cena da Ferradini che lui ne capisce! L'obiettivo alebaldi, è quello di scrivere uno spettacolo tuo, vero, che faccia ridere e dia un senso a ciò che di buono è stato fatto fino ad oggi con il laboratorio Zelig di milano, una delle cose più fighe dell'anno che se n'è andato. Tanto alla fine si sà già, comprerai ancora fiori e bigliettini colorati, fatti prima o poi, per restare e non andare. Uelà, sigla!

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