martedì 9 febbraio 2010

Giulietta


Archiviato il freddo italiano, archiviata la pioggia e la mozzarella, archiviati i sette aerei presi in dieci giorni e lo stage di Djerba, sono di nuovo qui a Marsa Alam in mezzo al deserto. Ho trovato piu o meno tutto come avevo lasciato, qualche viso nuovo positivo e lo stesso mare e lo stesso sole mi hanno detto sottovoce ciseimancatotanto, facendomi davvero pensare a quanto sia fortunato nel fare quello che faccio. Ieri sera ho chiesto ad un bambino che animale vorrebbe essere, mi ha risposto “una coccinella, perché ha il guscio morbido e così il ragno non la puo prendere ... perché scivola”, ecco la mia fortuna più grande, quella di poter raccogliere ogni giorno cose come questa. Ho davvero tante cose da fare in questa seconda parte di stagione, tanti progetti nuovi, tanti stimoli e tante risorse da dedicare allo staff per portarli a fine Marzo sereni, puliti, lavati e stirati. Febbraio e Marzo saranno due mesi importanti per il futuro, ci sarà da dover scegliere la metro giusta, ma sono dell’avviso che l’importante è salire almeno su una delle due, probabilmente è gia deciso su quale devi salire, a che ora e perché. I giorni italiani hanno portato risposte e alla prova del nove inevitabilmente chi c’aveva la cera in faccia, s’è squagliato tutto. Sono stato sotto il balcone di Giulietta a Verona, un piccolo giardino surreale dove tutti guardano all’insù prendendosi negli occhi freddo e voci di tutti quelli che dicono di toccare una tetta alla statua della povera Giulietta che da essere una brava ragazza, è oggi un mignottone da paura vista la fila di uomini che ogni giorno le strizzano le tette. Giulietta stava al balcone ed aspettava ma considerando la fine che dicono abbia fatto, io di aspettare non c’ho voglia e andrei incontro a quello che viene molto sereno, senza mani sulle zizze. Voglio ringraziare col cuore al sole le persone che in quei pochi giorni di freddo mi hanno coccolato e riscaldato con amicizia amore e dedizione, da Brescia a Roma, da Verona a Milano, da Djerba fino qui. Quello che siamo, lo diventiamo anche grazie a chi abbiamo la fortuna di avere attorno, ed io proprio non posso chiedere indietro i soldi.
Vi voglio molto bene*