domenica 30 settembre 2012

Occhiali Rotti

Quando ero piccino, una delle frasi ricorrenti per mia mamma era: "Mamma, chissà dov'è la ragazza con cui passero' tutta la vita". Mia mamma, a volte rispondeva 'e chi lo sà', a volte rispondeva 'pensa a studiare'. Negli anni mi sono cresciuti i piedi, le mani e tutto il resto (cosa più_cosa meno) e la domanda, anche quand'ero innamorato perso, non ha mai cessato di venire a bussare alla mia porta. Io sono sempre stato uno innamorato dell'amore. Essendo da piccino stato molto amato ed eccessivamente coccolato, probabilmente altri dieci euro di benzina e coccole e sarei stato gayssimo, ma mia mamma era una buona risparmiatrice e di euro ne ha messi cinque ed io sono rimasto innamoratissimo delle donne e dell'amore. Ero timido, mi nascondevo dietro a degli occhiali Safilo davvero di merda su cui mia madre non risparmiava affatto e non risparmiando a me una paura di parlare e tirare fuori tutto quello che avevo dentro, mi sentivo quasi, quasi in coma. Sapevo e guardavo e capivo tutto, ma per hobbies mi aveva disegnato non sò chi, questa parte del bimbo timido e sensibile con gli occhiali grandi che s'innamorava in tre secondi e mezzo. La prima bimba che fece breccia nel mio cuore e nei miei occhiali si chiamava Eva Velluso. Era bionda coi capelli ricci e quando rideva era così bella che io, io mi pisciavo addosso dall'emozione. Forse per la puzza di piscio o per i miei inseparabili Safilo, Eva era ovviamente innamorata di un altro bimbo senza occhiali. Alle scuole elementari invece, mi innamorai di Francesca De Luca; questa volta lei era mora e aveva degli occhiali azzurri ancora piu terribili dei miei, ma forse, dal suo "punto di vista", i miei facevano più cagare: s'innamorò degli occhiali di Fabrizio, che (fanculo), abitava pure davanti a casa mia. Alle scuole medie fù il turno di Santa D'Alessandro, non aveva gli occhiali ma i capelli a caschetto e l'Invicta Fluo. Anch'io c'avevo la Fluo, e attenzione, non avevo più gli occhiali. E' storia vera e non fantasia, che Santa alla fatidica domanda "ti vuoi mettere con me" rispose di No perchè eravamo diventati troppo amici aggiungendo infine, che stavo meglio con gli occhiali. Alle scuole superiori conobbi Ania che mi aprì il mondo, il cuore, e la porta di casa sua un pomeriggio freddo di Dicembre di vent'anni fà e all'improvviso cambiò tutto. La musica era un'arma di corteggiamento efficacissima, ed io la musica addosso ce l'avevo di serie. Facevo delle C-60, delle cassette con della musica pazzesca, che faceva impazzire le ragazze. Scrivevo delle lettere d'amore che Moccia secondo me era un mio compagno di banco e in quel periodo s'era preso degli appunti, rovinando ovviamente tutto più avanti. Da bimbo sfigato con gli occhiali Marcellino pane_e_vino ero diventato consigliere ufficiale di tutti i miei amici, producendo per loro lettere e C-46 (io solo potevo permettermi le C-60) che avrei dovuto avviare un impresa prima che lo facesse Maria De Filippi cazzo. Erano anni bellissimi. Anni in cui ci si amava davvero, in cui si era emozionati per il primo appuntamento e per il secondo ed il terzo pure. In cui si telefonava con duecento lire dalla cabina della Sip per dirsi Ti Amo appena si poteva. Le ragazze amavano davvero essere corteggiate, non andavano in palestra e non gliene fregava un cazzo della salsa e del merengue. Oggi è cambiato tutto. Le ragazze sono diventate donne che corrono da una parte all'altra per fare 300 cose e probabilmente, caro uomo, tu sei la 302. Non ci sono più le lettere perchè c'è Facebook e la posta privata forse manco la guardano. Basta un Mojito, Formentera a Luglio con le amiche, la salsa il mercoledi e lo Sprizz il venerdì che va tutto bene. Però il principe azzurro lo vogliono, si cazzo, lo cercano, lo aspettano e se arriva gli fanno un contratto a progetto, così non rischiano un granchè. Mia mamma e mio papà si vogliono bene come il primo giorno, lui l'ha abbordata per strada dicendo a mia mamma "sei bellissima". Se fai oggi una roba così, senti solo dei tacchi che si allontanano e un mezzo "stronzo" tra i denti. Io non ce l'ho con le donne, perchè noi senza donne non andiamo da nessuna cazzo di parte; ce l'ho con chi ha cambiato tutto, con chi mi ha tolto foglio e penna, con chi mi ha tolto le C-60 e l'emozione del primo appuntamento. Sono disposto a ridare indietro il mio Mac, i miei iPod e l'iPhone se mi ridate tutto quanto. Giuro che mi rimetto pure gli occhiali, ma voi cazzo, riguardatevi con calma Cenerentola per piacere. Un Principe Azzurro Co Co Co

martedì 5 giugno 2012

Una storia da Ritoro

Il sette ottobre dell'anno scorso, a Rozzano, salivo sul palco dello Spazio Aurora per i provini Zelig Lab con un pezzo non irresistibile sugli animatori; a fine provino uno degli autori mi disse: "Bravo. Ma troppo Brignano su tutto, ci interessa poco, alla prossima ciao!". Un altro autore, subito dopo, mi disse di affacciarmi in ogni caso al Laboratorio dopo un mese, mi sarebbe servito per trovare la mia strada comunque. Io il Venerdì successivo, con la mia faccia di merda sul passaporto di chi non sa perdere, ero là. "Ciao .. ti ricordi, ci siam visti la settimana scorsa ai provini, mi avevi detto di tornare, avrei un pezzo nuovo una mezza idea" (...) "Sssi, mi ricordo, magari sei tornato troppo presto?!". Inspiegabilmente l'autore Pietro Saino tirò fuori un biglietto da visita suo e me lo diede, un gesto che ancora oggi facciamo fatica davvero a comprendere se non a giustificarlo come un segno tipo "nonsochecazzodirti perchè lefaremosaperenonèbastato". Quel giorno, Alessio Tagliento, autore di Zelig e di tante tantissime robe cazzute che fanno davvero ridere, intravide una vocina interessante, un personaggino sfigato ed io grazie a Pietro ed Alessio dal Laboratorio Zelig di Rozzano non mi sono più mosso. Lì, ogni venerdi, finalmente facevo quello che volevo fare: confrontarmi con autori importanti, con comici davvero bravi, stare a guardare, imparare e capire che cazzo potevo dire di mio in mezzo a quelle risate. Per mesi, infatti, non c'ho capito un cazzo. Mesi di schiaffi, di sofferenza estrema anche, mesi di notti a capire perchè la gente ridesse ma non andava bene comunque, non funzionava per niente. Sempre quei due, Pietro e Alessio, un giorno mi mettono l'ennesimo jack di cuori in tasca, ed io, ho capito. E' successo qualcosa, all'improvviso. Il mio personaggio non era più un idea, era vivo, faceva ridere e si chiamava Corrado. La gente lo riconosceva e si divertiva. I Comici veri mi davano consigli e mi spingevano nella direzione giusta. Gli amici si affezionavano e tornavano a trovarlo. Senza neppure me ne accorgessi, "quei due", un giorno mi portano allo Zelig in Viale Monza, il palco dove sono nati tutti. E va tutto bene. Così bene da tornarci ancora, e va ancora meglio e ancora un'altra volta e un'altra volta ancora. Così inspiegabilmente bene che ad otto mesi da quel "no grazie", mi ritrovo ai provini di Zelig Off con Gino & Michele seduti in sala. Sul palco a presentare la serata, lo stesso grande comico che quel giorno mi aveva detto "no grazie": capire quindi a distanza di mesi, il senso di quel sacrosanto "le faremo sapere" non ha prezzo. Stasera, col biglietto da visita di Pietro Saino in tasca e "bravo,ottimo lavoro" di Alessio nell'orecchio appena sceso dal palco, quei cinque minuti di risate e applausi, qualsiasi cosa partoriranno, sono stati una meraviglia davvero che non si puo' descrivere. Sono stati la prova che se hai voglia, impegno e ci credi veramente, qualcosa accade. C'erano gli amici, tutta la produzione e la redazione di Mattino5, Ago e Andrea, Bea e i suoi dentini, un sacco di amore esagerato che mi lascia inerme e col cuore gonfio di emozione. Sento di aver segnato un inizio buono per ale baldi stasera, che domani farà le sue solite tre valigione per volare in calabria in un villaggio davvero grande e impegnativo, perchè ai villaggi devo tutto e comunque e lì bisognerà tenere vivo tutto quello che ho imparato ed assorbito in questi mesi che mi hanno sinceramente cambiato in meglio la vita. Di Grazie ne ho scritti e detti tantissimi, anche se non bastano mai. Buona estate amici miei, la vita è davvero tanta roba*

mercoledì 25 aprile 2012

Due parole sotto il cielo

Il Cielo ultimamente fà come gli pare. E non che prima fosse interessato a quello che succedesse sotto tra di noi, ma ultimamente sembra davvero non curarsi più di nulla, alternando caldo e freddo, pioggia e sole, ad una velocità a cui non siamo decisamente abituati. Il mio è stato un inverno nuovo, un inverno in cui non ho finalmente avuto paura del freddo. Milano mi ha conquistato: nuova casa, nuovo lavoro, nuovi stimoli. Per tutto quello che diventa nuovo, inevitabilmente qualcosa ti sembra vecchio, o non ti sembra più come prima e non l'avresti immaginato mai, ma la vita è una risorsa di sorprese infinita a cui noi possiamo cercare solo di rispondere al meglio e con equilibrio sempre. Tra un mese esatto volerò in Calabria per la mia stagione estiva con Alpitour, il villaggio (per voi amici del Blog che non bazzicate Facebook), si chiama Porto Kaleo, un villaggiazzo premio alla carriera, mi piace chiamarlo così, che dovrebbe sancire in italia com'è cominciata, la mia esperienza nei villaggi turistici a cui devo davvero tantissimo. Il laboratorio Zelig invece, è andato oltre le aspettative, sono felicissimo di questo. Ho incontrato anche lì tanti ragazzi di talento che hanno fatto del ridere una passione irrinunciabile e sulla mano mi porto tutto quello che ho imparato in questi bellissimi mesi trascorsi con loro a Rozzano. Vivere a Canale5 ed Italia1 è stato invece determinante. Gli incontri, i tempi, aver vissuto in in prima fila la tragedia del Giglio o il processo di Perugia, aver capito quanto anormale nella sua normalità sia la tv, mi ha davvero insegnato tanto. Non sarò mai grato abbastanza a chi mi ha voluto nello studio6 di Cologno e a tutte le persone che continueranno a volermi bene nei prossimi mesi mediasettanti. Avrei voluto scrivere altro, ma ho una fame più veloce dei tasti e non posterò neppure il link a Citofonare di Fronte, dai sù, se proprio volete andate su iutub' e scrivete Citofonare di Fronte e ualà. L'ho scritto di merda lo sò, ma tanto chi vuoi che legga? :) Ciao Fighi*

martedì 10 aprile 2012

Citofonare di Fronte, questo sconosciuto


Amici del Blog, ciao.
Voi che siete quelli che non hanno Facebook, quelli che non mi telefonano
mai (perchè magari non mi hanno mai chiesto il numero), quelli pigri, quelli
lontani dai social network, in pratica dei rompipalle ... bhè io ho pensato anche a voi.
Ho risistemato un po' il blog addormentato e posterò qui tutte le puntate così,
non dovete neppure "andare" su youtube.
Citofonare di Fronte è il mio nuovo passatempo.
Se vi siete persi dei passaggi della mia vita, ora sono a Milano dove vivo
stabilmente da Ottobre, lavoro in Mediaset come animatore di studio e frequento
il Laboratorio Zelig, non entrando quasi mai alla seconda ora.
Quindi l'idea di fare due chiacchiere con tutta la miriade di gente che passa
dallo studio6 di Cologno Monzese ogni giorno, di registrare anche pezzi di vita
esattamente come la vedo io e cioè ridendo e scherzando sempre molto.
Quindi voi che siete quelli del Blog,
Citofonare di Fronte eccolo qua.
E voi, come state? Tanto mica rispondete,
pero' io chiedo che fà molto figo.
Ciao fighi*

domenica 8 aprile 2012

Citofonare di Fronte - 5a puntata


Presto vi racconto quest'idea, per ora guardatela :)
E passate una Pasqua serena.
E auguri anche a Serena.

mercoledì 4 gennaio 2012

duemila12, istruzioni per l'uso

Dicono che nei primi giorni dell'anno, bisognerebbe almeno impegnarsi a mettere in ordine i buoni propositi per i mesi che verranno, cioè tutte quelle cose che vorresti fare da morire e che farai, ma puntualmente al contrario. Pensandoci un pò, mi sono reso conto che vorrei farne tantissime ed ho pensato che scriverle mi strapperà almeno un sorriso tra un anno esatto.
Quindi eccole:

- stare di più con la mia famiglia non utilizzando come scusa pilota, un viaggio oceanico soprattutto perchè tra bari e milano c'è l'adriatico, ed un viaggio adriatico si può fare senza pugnette, con tutto il rispetto per l'oceanico.

- fare la raccolta differenziata tutta la settimana e non solo i primi tre giorni, evitando così dal quarto giorno che il secco e l'umido stringano amicizia su facebook.

- finire di leggere i libri sul comodino e non lasciarli lì per far immaginare a chi ti viene a trovare, che sei un'accanito ed intellettuale lettore, lasciando all'iPod il podio indiscusso di vero lettore a casa mia.

- smettere di imbucare i volantini pubblicitari dalla mia cassetta della posta a quella al di sopra della mia, se proprio necessario utilizzare anche le cassette della scala B.

- seguire il consiglio di Pasquale Laricchia, andare in palestra e seguire scrupolosamente la sua scheda muscolante evitando di starci troppo assieme per non riassumere in breve tempo quel simbatic accend che teniam noi del sud'. stip cà trov'.

- pagare le bollette puntualmente e non aspettare che scadano per rimanere increbibilmente sorpresi alla prima lettera di sollecito/pagamento, ammonendo la signora dell'ufficio postale con frasi tipo "ma come ho fatto a dimenticarmene - dove avrò la testa".

- evitare accuratamente di mangiare salsiccia cruda tutta la settimana per non trovarsi prima o poi nudo per casa con la clava in mano a gridare wiiiiilmaaaa.

- fare colazione senza le merendine che contengono grassi idrogenati, che non so bene cosa siano ma solo la parola mi mette un ansia notevole.

- non dedicare più tempo del necessario a chi si ha assolutamente certezza non ne meriti.

- scegliere un social network a cui dedicarsi, quindi solo twitter.

- scrivere dei pezzi per il lab. artistico di zelig non pensando siano per zelig ma per far ridere la gente, non temendo gli autori ma fingendo disperatamente che loro per primi siano la gente di cui sopra.

- smontare l'albero di Natale prima che cominci la Quaresima.

- non dimenticare i compleanni o almeno omettere gli auguri aggiungendo "scusa il ritardo", il giorno dopo.

- sostituire le lampadine a led dell'ingresso evitando così, accendendo la luce, di chiedersi come mai si stia girando Paranormal Activity a casa mia

- in ultimo, allontanarsi istantaneamente da qualsiasi posto dove stia suonando au se eu te pego.

E Voi? Scrivete qui sotto i vostri propositi,
metterli tutti assieme ci farà sentire meno in colpa tra un anno.

appunto, buon anno