giovedì 5 novembre 2009

The way u make me feel

Era la cucina della mia adolescenza, la prima della mia vita. Una sedia ed un altra ancora con i libri di Selezione o i cataloghi Vestro piazzati davanti a me, mazze da cucina ed un registratore Hitachi. Subito play e the way u make me feel faceva sognare un bambino per ore, di essere il batterista di Micheal Jackson. Stasera sono andato a vedere il racconto del tour di Kenny Ortega, il tour che Micheal jackson non ha mai cominciato a Londra per quei 50 concerti che gli sarebbero serviti a pagare i debiti per poi mandare a fanculo il mondo che lo ha accusato di aver seviziato bambini, cambiato pelle, naso, orecchie e dita dei piedi. Quello che ho visto stasera mi ha solo fatto capire, oltre alla genialità assoluta e al talento innato, quanto il mondo abbia devastato sulla vita di quest'uomo ed inevitabilmente, anche sulla sua morte. Dalle immagini io vedo solo un uomo che 50 anni non li dimostra per niente, che balla e canta da p-a-u-r-a, come nessuno saprà mai più fare al mondo, che segue la band, i ballerini e tutti quelli che ha attorno come se fossero i jackson 5 allargati, chiedendo scusa alla sua famiglia quando interrompe per dire la sua. Micheal Jackson era un uomo con un passato difficile e che faceva paura, a lui molto di più di tutte quelle "mass/merde" che gli hanno rovinato la vita.
Quello che resta è la sua musica, quel falsetto che vola su due piedi con le ali che, non vorrei sbagliarmi,
ma avrebbero voluto volare ancora un pò.

"Why, Why, tell'em that is human nature
why, why, does he do me that way"

mercoledì 14 ottobre 2009

A piccoli passi

Ormai scrivo sempre meno. E non è che non abbia bisogno di scrivere quello che mi accade, ma a volte quello che mi accade è una fila così lunga che anche prendendo il numerino appena entrati sulla destra, non ce la si fà. Il mio piede destro non sta bene. Questa la prima notizia, si è lussato o spostato il metatarso falangeo (sembra il nome di una scultura) a metà luglio, per cominciare; per finire il vento di santorini mi ha fatto un regalo 3 giorni prima di lasciare l'isola, una sana caduta in scooter che mi ha non rotto (quasi quasi era meglio) ma sfracellato qui e lì, soprattutto un piede, quale? Ma certo, sempre lo stesso. Resta il fatto che a quasi un mese dall'incidente (incidente è una parola troppo forte, lo chiameremo sfig day), dicevo, a quasi un mese dallo sfig day, solo oggi sono riuscito a mettere tutte e due le scarpe, dopo che a Torino per due giorni ho girato con un hawaianas ed una New Balance, a 10°. Dieci gradi, e chi se li ricordava piu? Mi sono dovuto comprare un giubotto perchè "avevo dimenticato" di metterne uno in valigia, chi se l'aspettava il freddo, e chi lo sentiva più. Col freddo fuori, stasera ho visto Baaaria. Che il film sia da Premio Oscar o meno (lo è), la pellicola andrebbe vista comunque, per me è un capolavoro di storia, di tempo e di vita. Bellissimo. Per tornare all'isola e ai suoi mesi se guardo poco indietro, tutto bello o quasi, conferme ieah per me, ieah attorno e alcune belle persone entrate nel ristretto cerchio dei "nuovi amici". Se non fosse stato per lo sfig day, per qualche errore di valutazione (ma ci stà sù) e per LACRISI (una parola che è ormai un capo espiatorio per condonare i problemi che tutti avevano tutti prima che scoppiasse appunto LACRISI), la stagione sarebbe stata perfetta, ma qui nessuno cerca la perfezione, quindi va bene così. Ora, mi godo qualche giorno con tutti e due i piedi (quasi), ho qualche spettacolo da andare a vedere, qualche amico ancora d'abbracciare, diverse piadine romagnole in lista d'attesa, un concerto di eros (pure?) e dolcis in fundo le conferme sull'inverno lavorativo. MediaShopping mi propone il cardio twister mentre scrivo, rassoda, dice a 149,90centesimi.
Ma dimmi Media Shopping, se lo prendo, poi i diecicentesimi di resto, me li dai davvero?

Però dimmi la verità,
a piccoli passi.

giovedì 7 maggio 2009

La febbre suina


L'Italia, devo dire, mi aspettava davvero a braccia aperte.
L'aereo che mi ha portato dall'Egitto nello stivale mi ha tappato un orecchio regalandomi un otite catarrale.
Appena sceso, un freddo polare artico che faceva il dito medio ai 40° di Sharm, mi ha dato il colpo di grazia portandomi così nel tunnel della febbre, che mi piace pensare sia stata Suina per sentirmi anch'io un pò parte di tgcom. Che cosa è successo all'Italia in questi sei mesi? Da lontano abbiamo visto super Bush lasciare il posto ad un uomo di Pace come Obama, Marco Carta dopo Amici ha vinto Sanremo e mi pare strano non si sia candidato alle elezioni per il PDL. Vladimir (non Putin) ha vinto l'isola, il Grande Fratello ha vinto su Matrix ed Eluana la sera della sua morte, Baldini ha lasciato Fiorello per la Fattoria, Silvio e Signora riecheggiano anche i Ricchi Piangono e Corona Fabrizio ha portato Belen alle Maldive con 5mila euro al giorno mentre più di 2000 aquilani negli stessi giorni allestivano le tende piangendo morti e dolore dopo il terremoto. Ogni volta che torno in Italia dopo tanti mesi fuori, mi butto quasi immediatamente in autostrada girandola e voltandola a puntate quasi per non essere inghiottito da quello che si lascia fare, ma serve a poco perchè come tutti i curiosi che si fermano davanti ad un banalissimo incidente, anch'io mi fermo a guardare la febbre di cui l'Italia si è ammalata. E la reazione è immediatamente sempre quella:
Ripartire.

Buon viaggio,
perchè il viaggio è anche di chi resta*

domenica 22 marzo 2009

Cinque


Cinque mesi.
Come le dita di una mano, cinque mesi di sole, di incontri, di lezioni da imparare e da assorbire.
Cinque ragazzi di cui prendersi cura, cinque giorni da programmare ogni settimana, cinque ospiti solo quelli da coccolare come se fossero cinquecento, cinque persone da non far davvero quasi salire su quel pulmino del ritorno, cinque settimane di raffreddore, cinque pound per un viaggio in taxi in piena notte, cinque zanzare al giorno da sterminare.
Cinque minuti di ritardo, un cinque rotto sul telecomando, cinque pacchi di merendine, cinque badge eternamente da rifare e
cinque decine di vaffanculo abortiti dopo aver contato fino a cinque.
Tra un mese sono a casa,
e le cinque fette di prosciutto crudo al giorno, cinque giorni di teatro e cuore e musica,
cinque abbracci forti a cinque persone veramente imporanti sono ora un grande desiderio.
Subito dopo l'isola,
la mia Santorini per diversi mesi.
Cinque mesi*

domenica 18 gennaio 2009

duemila9ove


Buon anno a tutti!
Come lo vuoi cominciare il primo posto del 2009 ...? Ad un anno dalla nascita di questo blog, un anno in cui sono cambiate tantissime cose, in cui sono riuscito a raggiungere più della metà degli obiettivi che mi ero prefissato, sono tornato in Egitto da Capo vero e a testa alta mi sono preso le mie vittorie di Natale e Capodanno, la fiducia e la stima del tour operator a cui sono legato e nuovi stimolanti obiettivi da far crescere in questo 2009. Se il lavoro è andato di pari passo con l'impegno, il cuore, (giusto per essere coerenti) pur impegnandomi tanto, invece non è ancora in equilibrio e se lo sarà mai davvero è la domanda a cui tanto vorrei qualcuno mi rispondesse, pur sapendo che l'unico qualcuno in grado di ... è proprio chi scrive. Chi scrive dall'Egitto, a non tanti km da dove si consuma una guerra giorno dopo giorno che non si vuol fermare, vive ora aspettando la Grecia, ancora l'amata isola di Santorini nei miei progetti da Maggio in poi.
Un isola che mi ha segnato il cuore e che ora deve avere una traccia importante del mio lavoro in quel villaggio che non vedo l'ora di riprendermi in mano per ricolorare, rifare, reinventare. L'idea per la prima volta di poter riaprire gli scatoloni che io stesso ho chiuso, l'idea di riuscire finalmente a poter realizzare delle cose che ho imparato qui in Egitto mi eccita terribilmente. L'egitto lo subisco meno, ormai. Certo, mi manca il prosciutto, mi manca la mozzarella di bufala, non sopporto gli egiziani, ma è anche vero che gli egiziani che mi circondano qui in villaggio mi trattano come il faraone Tutanqualcosa,
quindi, lamentarsi non è proprio nelle mie intenzioni.
Anche a questo giro di boa egittica, ho conosciuto delle persone che val la pena portare nel cuore,
e di lei non dirò nulla se non l'invito a leggere questa pagina del suo blog postato per voi qui sotto.
Prima del blog, a voi tutti (voi chi poi, bene non si sà) và un abbraccio sincero per l'anno e le vostre vite,
tenete duro anche se fà freddo e se in Italia mettendo la mano in tasca trovate pochi euro.
Tenete duro perchè il sole, quello vero che è quà da me ogni giorno, prima o poi si fà una passeggiata pure da quelle parti.
Albano lo diceva sempre ... "quaaando il sooleeee tooorneeraaaa" (ma diceva così?!)
Forza Italiani!

Il Blog di Monica: www.sorellina86.blogspot.com