domenica 22 marzo 2009

Cinque


Cinque mesi.
Come le dita di una mano, cinque mesi di sole, di incontri, di lezioni da imparare e da assorbire.
Cinque ragazzi di cui prendersi cura, cinque giorni da programmare ogni settimana, cinque ospiti solo quelli da coccolare come se fossero cinquecento, cinque persone da non far davvero quasi salire su quel pulmino del ritorno, cinque settimane di raffreddore, cinque pound per un viaggio in taxi in piena notte, cinque zanzare al giorno da sterminare.
Cinque minuti di ritardo, un cinque rotto sul telecomando, cinque pacchi di merendine, cinque badge eternamente da rifare e
cinque decine di vaffanculo abortiti dopo aver contato fino a cinque.
Tra un mese sono a casa,
e le cinque fette di prosciutto crudo al giorno, cinque giorni di teatro e cuore e musica,
cinque abbracci forti a cinque persone veramente imporanti sono ora un grande desiderio.
Subito dopo l'isola,
la mia Santorini per diversi mesi.
Cinque mesi*